Shri Chaitanya Sridhara Sangha


Dorate gocce di nettare di Sua Divina Grazia

Srila Bhakti Raksaka Sridhara Deva Goswami Maharaj

 

 

“Generalmente quando vediamo qualcosa di bello desideriamo possederlo, ma in realtà è la Bellezza che ci possiede! La Bellezza è il principio originario che pervade e governa l’intero universo!

La Conoscenza è sopra la Potenza e sopra la Conoscenza stanno la Bellezza, l’Incanto e l’Amore! Questo è supremo.

La prima dichiarazione dello Srimad Bhagavatam è “Krsnas tu bhagavan svayam”: la concezione Krishna di Dio Supremo è la più originaria concezione dell’Assoluto. Dio in quanto Bellezza è al di sopra di tutto!”

“La Realtà è per se stessa e da se stessa. Non per soddisfare molti ma per soddisfare Uno!

Siamo lontani dalla Verità quando non riusciamo a vedere che ogni cosa; tutte le onde fluisco verso la soddisfazione dell’Uno (svayam bhagavan).

Cosa vedere e come leggere ciò che sta succedendo in me stesso e fuori di me, questo significa avere una giusta comprensione e una corretta educazione! L’educazione deve essere vedica. Il modello deve essere assunto fuori da questa area di maya( illusione), di fraintendimento; deve essere preso dal reame perfetto attraverso i Veda, la Verità rivelata, (conoscenza che discende dal piano superiore).”

Dal “Vulcano Dorato”:

L'Amore è supremo!

Un cervello poco evoluto non può individuare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, o quanto questo sia prezioso. Non può capire o seguire questa elevata linea di pensiero. Un uomo dovrebbe essere giudicato in base ai suoi ideali, alle sue aspirazioni per le cose più elevate. Se l’ideale è grande, l’uomo è grande. E quale dovrebbe essere il più grande ideale? L’Amore. L’Amore è la cosa suprema.

L’Amore Divino e la Bellezza sono le cose più elevate che siano mai state conosciute al mondo, e coloro che possono cogliere questo sono realmente in possesso di un buon intelletto (su-medhasah). Chi possiede questo elevato ideale dovrebbe essere considerato un uomo di prim’ordine. Lui solo può comprendere e praticare sankìrtana. Lui solo può intraprendere questo sentiero, questo metodo per soddisfare l’Essere Supremo cantando i Santi Nomi del Signore.

Dal "Piano Sottile": 

Il Guru (Maestro Spirituale) è lo specialista e noi capiremo la Sua qualificazione nel momento in cui vedremo che ciò che dice è reale e non immaginario. Una tale visione dipenderà dal grado di risveglio dei nostri occhi. Se un uomo cieco è curato da un dottore capace, gradualmente potrà constatare in prima persona: “Si comincio a vedere qualcosa, ora ho delle esperienze visive”. Da quel momento in poi egli non presterà più attenzione alle opinioni speculative di altre persone cieche, ma sarà in grado di vedere direttamente. Con la venuta della vista egli può capire che l'applicazione della medicina ha avuto qualche effetto.

Dalla “Soddisfazione interiore”:

Acintya-bhedabheda. Tutto è Sua volontà e la ricerca di Krishna è la più grande

avventura, cercare la radice del tutto infinito. Occorre coraggio e sufficiente preparazione per affrontare il rischio. Andare all'esplorazione del Polo Nord o sulla vetta più alta dell'Himalaya necessità di molto coraggio e comporta dei rischi, quindi cosa dire del coraggio necessario per scoprire la Causa Assoluta del Tutto. Si necessita di coraggio interiore ; coraggio spirituale. Dobbiamo avere il coraggio dell'anima e avere il supporto di una profonda fede. Dobbiamo capire la natura nobile della fede al nostro interno.

Senza elettricità non possiamo avere connessione con la luna e gli altri pianeti. Le nostre mani e i nostri occhi non possono contattarli. La fede può connetterci con le cose più lontane. Tutti gli altri metodi falliscono. La fede è sostanziale, non è parte di un'illusione della mente. L’intera mente è una mescolanza di cose: una sorgente di falsificazioni.

La fede non trova fondamento lì. La fede è una funzione dell'anima.

Non possiamo nemmeno vedere ciò che è all'interno del nostro corpo, senza l'aiuto di qualche apparecchio. Attraverso la fede, sraddha, l'anima può avvicinarsi e vedere il mondo più elevato. Per fede possiamo approcciare quanto vi è di più alto e nobile, non per nostra mano o con l'aiuto di elementi materiali.

Dai “Sermoni del guardiano della devozione vol. 1”:

Abbiamo bisogno di articoli specifici per compiere l'adorazione, come l'incenso, i fiori, la lampada, ecc... Similmente, se desideriamo realizzare il piano super-soggettivo, sono necessarie tre cose specifiche: pranipata, pariprasna, e seva. Senza questi tre ingredienti, la nostra ricerca sarà imitativa, insostanziale e fasulla.

Pranipata significa "cadere piatti vicino ai piedi del venerabile": "Sono giunto alla fine della mia impresa con il mio precedente piano di vita; non potei trovare nulla lì che soddisfacesse gli obiettivi della mia vita. Finalmente, dopo aver completato il mio 'errare', sono arrivato qui." Questo è il sintomo pratico di pranipata.

Pariprasna significa 'sincera indagine'. Un'indagine sincera ed onesta è permessa. Lo spirito di tale indagine è: "Voglio sapere come posso essere utilizzato, in qualunque modo. Tutto il fascino per il vivere in qualunque altro luogo è sparito. La mia sola domanda è : "Come posso essere utilizzato qui?"

E seva, il servizio, è il fattore più importante. "Sono venuto a servire e ad essere utilizzato per la causa del soggetto sul quale ho indagato. Non sono venuto qui per prendere qualcosa. Sono venuto solo per servire, senza nessun altro motivo."

Devozione è un piano distinto e separato nel quale noi viviamo esclusivamente per il Centro. Aspiriamo a vivere e muoverci solamente come agenti per il Centro e mai esserne disconnessi.

Questa è la coscienza di Krishna. La realtà è per se stessa e noi dobbiamo aderire a questo fattore. Egli è per se stesso, tutto è per Lui ed io stesso sono per lui.

Qualunque cosa io faccia deve essere fatta per Lui. Noi dobbiamo aderire pienamente a questo concetto e sempre esaminare se ciò che stiamo facendo è per Lui o per un'altra parte. Comunque l'importante è pensare che lo sia.