Shri Chaitanya Sridhara Sangha


 

 

 

Vegetarianesimo

 

 

Mangiare è una delle azioni più importanti che compiamo durante la nostra giornata. Cosa mangiare è una domanda che influisce su ogni nostro giorno. Da ciò a cui permettiamo di entrare nel nostro corpo e sostenerlo dipende la qualità della nostra vita, quindi dei nostri pensieri, dei nostri sentimenti, delle nostre emozioni, della nostra salute e di quella di chi ci sta intorno.

La scelta di cosa mangiare è alla base di ogni altra scelta. Vi sono uomini o interi popoli che per il loro destino (karma) non hanno possibilità di scegliere cosa mangiare ma chi invece ha questa fortuna deve fare questa scelta con il massimo amore e con la massima intelligenza!

In questo piano materiale ogni essere vivente è cibo per un altro essere.

L’essere umano è stato dotato di un'intelligenza superiore a quella degli animali, quindi ha una responsabilità maggiore e deve mostrare misericordia e compassione verso i suoi fratelli minori.

L’uomo è stato designato per seguire dei principi etici e religiosi ed astenersi da un' inutile violenza solo per la soddisfazione del proprio palato. Questo principio viene definito nei Veda con il termine "Ahimsa" che significa “non-violenza” ma che comprende anche i concetti di “perdono”, “sacrificio”, "assenza di inimicizia", "verità" e "forza".

La natura ha predisposto che gli esseri umani possano condurre una vita sana nutrendosi in maniera completa ed abbondante di cereali, latte, frutta e verdura. Una dieta vegetariana è una dieta compassionevole. Comporta minore sofferenza per le altre creature viventi.

Uno dei pilastri comuni a tutte le religioni della Terra è rappresentato dalla compassione verso ogni essere, ("Non fare agli altri ciò che non vorresti venisse fatto a te stesso."), ne consegue quindi il divieto di uccidere e compiere atti di inutile violenza.

Anche nella religione cristiana il celebre quinto comandamento ("Non uccidere!") non può essere soggetto ad interpretazioni o eccezioni: la sua traduzione letterale dall'ebraico equivale a: "Non commettere alcun genere di uccisione!".

I Veda spiegano dettagliatamente che secondo la legge del “Karma”, che regola tutto l’universo materiale, chi uccide gli animali direttamente e tutti coloro che partecipano alle attività necessarie per renderne appetibili i resti, nonché chi infine li compra e se ne nutre, dovrà patire le stesse sofferenze che ha inflitto a creature innocenti.

Srila Bhaktivedanta Swami Prabhupada fa notare che la violenza diffusa tra gli uomini è una reazione karmica allo sterminio di animali: "Oggi la pietà non esiste più e di conseguenza gli uomini continuano a combattersi in numerose guerre, senza arrivare a capire che, per il fatto di uccidere impunemente tanti animali, sono anch'essi condannati ad essere uccisi in guerra come animali.”

La violenza genera violenza!

La legge del karma è una legge ineludibile! Vale per tutti, consapevoli o meno!

È come il fuoco, che scotta chiunque entri in contatto con lui! Chi usa adeguatamente la propria intelligenza non ci mette la mano dentro!

I più grandi saggi della storia raccomandano a chi segue un cammino di evoluzione interiore di non mangiare carne perché uccidere un animale significa interromperne l'evoluzione verso altre specie superiori.

Chi uccide gli animali, concludono i Veda, non può provare piacere nel messaggio della Verità assoluta. Non è possibile vivere in armonia profonda con tutto ciò che ci circonda, sviluppare amore per Dio e quindi per tutti se contemporaneamente nel nostro organismo entrano morte, dolore, sofferenza, terrore e malattie! Non può ottenere la pace ed un equilibrio duraturo chi nutre il corpo con queste vibrazioni!

 

Viviamo in un era di ipocrisia e discordia e la politica agro-alimentare della società attuale non è immune da questo degrado. Nei mezzi di comunicazione di massa non viene mai mostrato come si produce una bistecca o un prosciutto! Mai abbiamo visto un documentario o un servizio giornalistico sui mattatoi, sui pollai e su altri luoghi dove regnano la sofferenza, il dolore e la paura.

Vi siete mai chiesti il perché? La risposta è semplice: se fossero diffuse tali immagini molti smetterebbero di mangiare carne.

Pensate alla sensazione che ci provoca ammirare un frutteto o un orto e cogliere un frutto o un vegetale e quella invece che si prova a vedere le attività di un mattatoio o ciò che si prova a sgozzare direttamente una gallina o un coniglio o animali più grandi o vedere un pesce che si dimena in preda al terrore appeso ad un amo!

La crudeltà, l'apatia, l'insensibilità, l’aggressività e la rabbia che questi gesti producono influiscono sulla coscienza di chi li compie e di chi poi ne mangia il risultato!

Anche la depressione ne è una conseguenza perché, ad un livello più sottile e profondo, l’anima non può essere in pace se si è artefici o complici di tanta ferocia! Pensate alle reazioni dei bimbi quando vedono uccidere o mangiare un animaletto simile a quello a cui sono naturalmente affezionati perché lo hanno in casa o ne leggono o ne vedono le storie!

Chi adotta la dieta vegetariana trova più facile diventare tranquillo, sereno, produttivo e altruista, è più cosciente dei bisogni del proprio corpo e più disposto alle pratiche dello Yoga.

Dio ci ha lasciato la libertà e ci chiede di scegliere! Ogni scelta deve essere una scelta d’amore, nella consapevolezza che ogni azione produce una reazione per noi e per gli altri! E ogni scelta dovrebbe consentirci di progredire e raggiungere la soluzione dei problemi di questa vita!

L'uomo ha un'insopprimibile tendenza ad evolversi psicologicamente e spiritualmente e il mezzo che ha a disposizione per questa crescita sono i suoi pensieri e le sue azioni.

La nostra ricerca spirituale è tesa alla riscoperta della propria natura intrinseca ed immutabile (Sanathana-dharma), le cui caratteristiche sono l’eternità, la conoscenza e la felicità ed il primo passo in questa ricerca deve essere “Ahimsa” “Non-violenza”!

 

 

 

 

PRASADA

(Cibo spirituale)

 

 

 

 


Astenersi da un’inutile violenza sui chi ha una coscienza ed un intelligenza meno sviluppata (come gli animali) non è sufficiente per evitare la legge universale del karma.

Ognuno di noi a contatto con la meravigliosa natura, gli alberi, i fiori e i frutti si sente a proprio agio. Percepisce e verifica che ciò che ha intorno è vivo, interagisce con lui. I Veda ci chiariscono che anche gli alberi, le piante e l’erba hanno un anima che gli conferisce l’energia vitale. I vegetali hanno una coscienza molto poco sviluppata e quindi sono poco consapevoli della sofferenza ma in qualche misura soffrono anche loro ed anche uccidere una pianta per cibarsene produce una reazione precisa.

L'unica soluzione per trasformare questa sofferenza in un beneficio per chi la infligge e per chi la subisce, come spiega la Bhagavad-gita, è quella di offrire ogni cosa in sacrificio al Signore Supremo. Per sacrificio si intende l'attitudine a fare qualcosa per il piacere di qualcun'altro e quest’attitudine è la base dell’amore. Krishna, la Suprema personalità di Dio, è il Creatore ed il legittimo Proprietario di ogni cosa, così se Gli offriamo un frutto o un fiore o un vegetale, con amore e devozione, senza egoismo e cupidigia, otterremo un beneficio perché abbiamo svolto l’attività primordiale di ogni essere vivente: servire il Supremo (Sanatana-dharma).

Il cibo così offerto diviene “spirituale”, calma la mente ed eleva lo stato di coscienza, donando energia e vitalità perché è libero da reazioni karmiche. Questo cibo è chiamato Prasada, che significa “Misericordia”.

 

Motivazioni sanitarie ed ecologiche.  

 

In questa sede non approfondiremo le motivazioni sanitarie ed ecologiche della scelta vegetariana, sia pur validissime, in quanto è provato che chi si ciba di carne e pesce è molto più esposto a malattie dell'apparato cardiovascolare, a tumori, ipertensione, diabete e altre patologie.

L’avidità e l’egoismo di industriali senza scrupoli fanno si che il bestiame che arriva nei negozi è imbottito di sostanze nocive, steroidi, ormoni della crescita e antibiotici che sicuramente non hanno effetti benefici sull'organismo umano!

Anche dal punto di vista ecologico è evidente che gli allevamenti intensivi di "bestiame da macello" necessitano di enormi risorse (acqua, cereali, pascoli) che si potrebbero utilizzare invece per nutrire altri esseri umani.

Inoltre dobbiamo osservare che l'uomo ha della caratteristiche fisiologiche più affini a quelle delle scimmie e assai diverse da quelle degli animali carnivori; non è onnivoro bensì frugivoro, ossia predisposto ad un'alimentazione a base di frutti e semi piuttosto che ad uccidere con le proprie mani e addentare le proprie prede.

La millenaria conoscenza contenuta nei Veda ci ha tramandato uno stile di vita sano, semplice e completo, con alla base una dieta vegetariana che dona forza ed equilibrio al corpo, consentendo di prevenire molte malattie e facilitare la riscoperta della relazione eterna con l’anima Suprema.