Per l’importanza che ha avuto nella diffusione del Movimento del Sankirtan di Sri Chaitanya Mahaprabhu fuori dai confini dell’India e per essere, con i suoi preziosi libri, ancora un punto riferimento per tutti i devoti di Krishna, Srila Bhaktivedanta Swami Prabhupada merita di essere citato in questo sito, che vuole essere improntato alla più profonda armonia e accoglienza, nella convinzione che ogni cosa in questo mondo, compreso questo mondo stesso, emana da Sri Krishna, la Causa di tutte le cause, e come tale merita il più grande rispetto e ammirazione.
Srila Bhaktivedanta
Swami Prabhupada
Nato a Calcutta nel 1896 in una famiglia di vaishnava, A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada respira fin dai suoi primi istanti di vita un'atmosfera spirituale. Durante gli studi all'Università di Calcutta partecipa in modo attivo al movimento di non-violenza di Gandhi.
Ma l'anno 1922, in cui termina gli studi, segna una svolta nelle sue attività con l'incontro di colui che dovrà diventare il suo maestro spirituale, Sua Divina Grazia Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati Gosvami Maharaja, fondatore della Gaudiya Matha, che moltiplicava allora i suoi centri (se ne contano 64 nel 1922) in India, ma anche a Londra e a Berlino. Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati, che apprezza la personalità del giovane e intuisce le sue doti, gli affida il compito di diffondere in Occidente la filosofia della Bhagavad-gita.
Nel 1933 è formalmente iniziato da Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati, che nel 1936, poco prima di lasciare questo mondo, gli ricorda ancora il suo desiderio di vederlo trasmettere il messaggio della Bhagavad-gita ai paesi occidentali.
Nel 1959, ormai pienamente determinato ad esaudire il desiderio del suo Maestro, accetta il sannyasa, l'ordine di rinuncia; il suo antico nome viene sostituito allora col tradizionale titolo di Sua Divina Grazia Srila Bhaktivedanta Swami Prabhupada.
Si reca poi a Vrindavana, villaggio che vide manifestarsi, 5000 anni fa, i giochi d’infanzia e i divertimenti di Sri Krishna. Là, nella sua piccola stanza del Tempio di Radha-Damodara, traduce dal sanscrito e commenta in inglese il primo Canto dello Srimad Bhagavatam e altri Testi sacri. Pile di quaderni, di taccuini e persino di fogli di giornale, di cui utilizza le parti bianche, si coprono, pagina dopo pagina, di traduzioni e di commenti. Oltre a questo grande lavoro, Srila Bhaktivedanta Swami Prabhupada continua la pubblicazione di una rivista in inglese, Back to Godhead, che ha fondato nel 1944. Redattore, finanziatore, tipografo, s'incarica anche di distribuirla. Una volta alla settimana prende la strada di Nuova Delhi con le braccia cariche di Back to Godhead. Entra nei saloni da tè, si siede senza neanche prendere un bicchiere d'acqua e spesso conversa fino a sera tardi con la gente, discorrendo sulla scienza della Bhagavad-gita e distribuendo i suoi Back to Godhead.
Nel 1965 s'imbarca su una nave mercantile in rotta verso gli Stati Uniti. I suoi manoscritti, i suoi libri e 40 rupie sono tutta la sua fortuna. Si stabilisce a New York, dove presto numerosi giovani e anche meno giovani sentiranno il fascino della sua personalità; cominciano a cantare con lui i mantra vedici e assistono alle sue conferenze sulla Bhagavad-gita in un negozietto abbandonato della Seconda Avenue.
Sempre ansioso di continuare le sue traduzioni dei testi vedici, si riposa solo dalle dieci di sera alle due di mattina. Il termine "traduzione" è la parola adatta perché, mentre numerosi altri hanno adattato più che tradotto i testi sanscriti secondo le proprie interpretazioni, Srila Bhaktivedanta Swami Prabhupada si è preoccupato sempre di riportare, in tutte le sue opere, dapprima il verso sanscrito originale, poi la sua traslitterazione in caratteri romani, la traduzione parola per parola e la traduzione letteraria; soltanto dopo ne precisa il contenuto e il significato, ma sempre secondo gli insegnamenti delle Scritture. Si può cosí facilmente verificare se le traduzioni che propone sono autentiche, senza aggiunte personali.
Srila Bhaktivedanta Swami Prabhupada è considerato oggi il maestro di filosofia vedica più importante, e anche il più letto. Ha pubblicato numerose opere essenziali, come la Bhagavad-gita, lo Srimad Bhagavatam, la Sri Isopanisad, L'insegnamento di Sri Chaitanya Mahaprabhu, Il nettare della devozione, Il libro di Krishna, la Chaitanya Caritamrita.
Instancabilmente, ha anche viaggiato da un capo all'altro della Terra, rivolgendosi ogni giorno a un vasto pubblico e con costanza ha istruito i suoi discepoli affinché la saggezza vedica, nella sua purezza originale, possa essere offerta a tutti.
Dal 1967 al 1977, negli ultimi dieci anni del suo soggiorno terreno, dopo aver fondato l’I.S.K.CON (L'Associazione Internazionale per la Coscienza di Krishna), aprì più di novanta centri per la coscienza di Krishna nelle maggiori città del mondo, dove i suoi numerosi discepoli conducono una vita semplice e sana, le cui strutture sono rigidamente conformi agli insegnamenti dei testi sacri.
Secondo questi testi un Maestro spirituale è colui che ha realizzato il sapere attraverso una successione di Maestri e i cui insegnamenti non deviano mai, neanche nel minimo particolare, da quelli delle Scritture e dei maestri spirituali precedenti.
Non ha quindi "inventato" qualche religione o qualche nuovo metodo di realizzazione spirituale, ma ha voluto semplicemente far conoscere al mondo la saggezza vedica nella sua forma pura.
(liberamente tratto dal sito www.harekrsna.it )